Queer Compassionate Mind
Training
Il percorso ufficiale di 12 settimane tratto dal Manuale di Compassion Focused Therapy
Con NIKI PETROCCHI
e FRANCESCO CIUTI
Che cos’è il Queer Compassionate Mind Training?
Per noi persone queer, vivere in una società che promuove come unico modello quello etero-cis-normativo rappresenta una continua sfida. Le persone LGBTQIA+ sperimentano spesso un surplus di stress, legato all’appartenenza a una minoranza e alle difficoltà aggiuntive connesse al desiderio di esplorare forme di relazione e di sessualità meno “stereotipiche”. Ci troviamo di frequente a sperimentare vergogna, isolamento e paura del giudizio, con una sensazione di intrappolamento in stereotipi e stigmi. Inoltre, a volte capita di non poter contare sul supporto della famiglia d’origine o di una solida rete amicale e questo può rappresentare un’ulteriore fonte di minaccia, che spesso mina alla base la possibilità di stabilire connessioni autentiche con noi stessə e con lə altrə. Anche quando ci sentiamo accettatə dal mondo esterno, ci troviamo a lottare contro un’intensa autocritica, che ci spinge a trascurare la nostra salute mentale e fisica o a nascondere le parti più autentiche di noi. Questo genera solitudine, sensi di colpa, auto-sabotaggio e paura di mostrarci nella nostra complessità.
Vuoi saperne di più?
Iscriviti alla serata gratuita di presentazione il 9 Dicembre 2024 ALLE 7PM
È una serata gratuita online, tramite Zoom Meeting aperta a tuttə dove si descrive il percorso.
Qui entra in gioco il Queer Compassionate Mind Training: uno spazio in cui lavoriamo a partire da pratiche basate sulla mindfulness e sulla compassione verso di sé e lə altrə. Questo percorso esperienziale ci aiuta a coltivare una mente più presente, meno autocritica e più compassionevole, per regolare lo stress e sviluppare un dialogo interno improntato alla gentilezza. Radicato nella scienza e supportato da evidenze (Petrocchi et al., 2024), questo approccio promuove la consapevolezza di sé attraverso pratiche meditative, il rilassamento corporeo e l’utilizzo di immagini mentali di supporto, strumenti preziosi nei momenti di stress e vergogna.
Qui entra in gioco il Queer Compassionate Mind Training: uno spazio in cui lavoriamo a partire da pratiche basate sulla mindfulness e sulla compassione verso di sé e lə altrə. Questo percorso esperienziale ci aiuta a coltivare una mente più presente, meno autocritica e più compassionevole, per regolare lo stress e sviluppare un dialogo interno improntato alla gentilezza. Radicato nella scienza e supportato da evidenze (Petrocchi et al., 2024), questo approccio promuove la consapevolezza di sé attraverso pratiche meditative, il rilassamento corporeo e l’utilizzo di immagini mentali di supporto, strumenti preziosi nei momenti di stress e vergogna.
Il Queer Compassionate Mind Training non è solo un percorso formativo, ma un viaggio trasformativo attraverso le pratiche della Compassion Focused Therapy (CFT), che ci aiuterà ad allenare il nostro sistema calmante e ritrovare il nostro equilibrio. Celebriamo l’unicità e la diversità delle esperienze queer, creando uno spazio sicuro dove esplorare il nostro vissuto.
Come può aiutarmi il Queer Compassionate Mind Training?
Il Queer Compassionate Mind Training ci insegna a usare il nostro corpo per sostenere la nostra mente, coltivando il coraggio e la saggezza necessari per affrontare le sfide della vita, comprese quelle legate alle identità di genere e agli orientamenti sessuali e relazionali. Entreremo in contatto con la nostra motivazione compassionevole per sviluppare un’intenzione benevola e curiosa verso noi stessə e lə altrə.
Che cosa intendiamo per “queer”?
Quando parliamo di “queer”, ci riferiamo a tuttə coloro che sentono che la propria identità di genere o il proprio orientamento sessuale e relazionale non si conforma alle aspettative tradizionali o alle norme sociali. Questo include persone che non si identificano esclusivamente come uomo o donna, così come coloro che vivono la propria sessualità e affettività al di fuori delle etichette eterosessuali o binarie, o che scelgono forme di relazioni diverse da quelle eterosessuali e/o monogame. Essere queer per noi significa abbracciare la diversità, la fluidità e l’autenticità nelle esperienze di identità, genere e relazioni. È uno spazio che accoglie e celebra la complessità e la bellezza dell’essere umano.
Cos’è, quindi, la Compassion? E perché è importante la compassione per le persone queer?
La compassione, anche se a volte può far paura per la sua somiglianza con la parola “pena”, è in realtà qualcosa di molto diverso. È una motivazione innata, naturale, che tuttə noi abbiamo nel nostro patrimonio di “mammiferə”, ma che spesso rimane nascosta, poco sviluppata, perché la minaccia, il senso di inadeguatezza, la vergogna, la colpa e l’autocritica prendono il sopravvento. Eppure al cuore della compassione risiede davvero il coraggio di guardarci in profondità come esseri umani che non hanno scelto di essere qui, di riconoscere le nostre fragilità e di voler alleviare la sofferenza e prevenirla.
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È una serata gratuita online, tramite Zoom Meeting aperta a tuttə dove si descrive il percorso.
Questa forza ci permette di affrontare con coraggio le parti di noi che soffrono, aiutandoci a capire che le emozioni difficili che proviamo non sono colpa nostra. La compassione ci allena ad accettare la sofferenza (ma non a rassegnarsi ad essa!) e a muoverci verso ciò che è importante per noi. In altre parole, ci aiuta a entrare in contatto con noi stessə e con lə altrə in modo più autentico e gentile.
Cosa ci dice la scienza? Molti studi dimostrano che la compassione si può sviluppare. Con un po’ di pratica, il nostro modo di relazionarci a noi stessə e allə altrə può diventare più saggio, coraggioso e guidato da un sincero desiderio di creare benessere e miglioramento. Coltivare la compassione è un passo importante per vivere una vita più piena e consapevole.
La Compassion è una risorsa fondamentale per ridurre il disagio e promuovere il benessere, soprattutto nelle sfide specifiche delle persone LGBTQIA+. Il Queer Compassionate Mind Training ci permette di esplorare la compassione in relazione alle nostre esperienze uniche, aiutandoci a gestire l’autocritica, l’ansia, la rabbia, la vergogna e il senso di colpa.
Come sarà strutturato il percorso?
Il training di 12 settimane seguirà il programma del Manuale di Compassion Focused Therapy (autori Niki Petrocchi, James Kirby e Beatrice Baldi) e integrerà le più recenti ricerche sugli effetti della compassione.
Vuoi saperne di più? Dai un’occhiata alla nostra pagina:
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Quando
Per 12 lunedì dalle 18:30 alle 20:00
Dal 20 Gennaio 2025
Al 7 Aprile 2025
Dove
Online, tramite Zoom Meeting
Chi può partecipare?
Questo training è rivolto a chiunque desideri sviluppare la propria parte compassionevole per affrontare le difficoltà, la sofferenza o semplicemente la complessità di essere persone queer. È particolarmente indicato per persone LGBTQIA+ che vogliono esplorare la compassione in modo sicuro e accogliente.
Il corso è aperto solo a persone queer?
No! Sebbene il Queer Compassionate Mind Training sia stato pensato per essere uno spazio sicuro e attento ai bisogni della comunità queer, è aperto a tuttə. È ben accettə chiunque senta il desiderio di connettersi più profondamente con le proprie parti autentiche e di esplorare la “queerness” come qualità di apertura, vulnerabilità e complessità che abita in ognunə di noi. Se senti di voler scoprire il tuo potenziale compassionevole e accogliere la tua natura più vera, questo percorso potrebbe essere per te!
Le sessioni saranno registrate?
Sì, le sessioni verranno registrate in modo che possano essere riguardate quando si desidera. Tuttavia, solo i volti dellə trainer saranno visibili nelle registrazioni per garantire che lo spazio rimanga completamente sicuro e rispettoso della privacy di tuttə.
Dove troverò i materiali?
Lə partecipanti riceveranno un link a una cartella online contenente le pratiche registrate e i materiali relativi a ciascun incontro, in modo da poter continuare il lavoro anche al di fuori delle sessioni.
Quanto è interattivo il corso?
Sebbene il Queer Compassionate Mind Training sia molto interattivo, ogni persona è libera di scegliere il livello di interazione che sente giusto per sé. Puoi decidere di non aprire mai il video su Zoom o di non partecipare alle stanze di gruppo. Speriamo però che questo spazio sicuro permetta a tuttə di esplorare il percorso con il proprio ritmo
Cosa impareremo durante il corso?
Le parole dei partecipanti alle precedenti edizioni:
Iniziare a conoscere e abbracciare la complessità del nostro cervello
Comprendere i tre sistemi di regolazione emotiva e come influenzano la nostra vita e le nostre identità
Compassion-focused mindfulness: sviluppare una presenza compassionevole che abbraccia l’unicità queer
Distinguere tra “safety” e “safeness” e coltivare un senso di sicurezza nel corpo
Offrire compassione agli altri attraverso il Sé Compassionevole
Attivare il Sé Compassionevole per vedere la nostra vita da nuove prospettive
Incontrare e conoscere le diverse parti del Sé e accogliere la molteplicità identitaria
Lavorare con l’autocritica e trasformarla attraverso la compassione
Esplorare vergogna e colpa e il loro legame con l’identità queer
Coltivare il perdono attraverso i tre flussi della compassione, per riconnettersi con sé stessə e lə altrə
Costruire un futuro compassionevole, scegliendo con cura i valori che guideranno la nostra vita
Vuoi saperne di più?
Iscriviti alla serata gratuita di presentazione il 9 Dicembre 2024 ALLE 7PM
È una serata gratuita online, tramite Zoom Meeting aperta a tuttə dove si descrive il percorso.
Qual è il costo del training?
PAGA QUANTO PUOI!
Per questa edizione, abbiamo deciso di introdurre la formula “Paga quanto puoi”. L’importo suggerito è di 300 euro, ma se questa cifra non fosse alla tua portata, ti invitiamo a contribuire con ciò che senti sia giusto per te. Allo stesso modo, se hai la possibilità di offrire di più, il tuo contributo aiuterà a sostenere chi potrebbe non essere in grado di coprire l’intero costo.
Il nostro desiderio è che nessunə si senta esclusə da questo viaggio trasformativo e che tuttə possano beneficiare della compassione, proprio come meritano.
I tuoi Trainers
Niki Petrocchi
Niki Petrocchi, psicologa e psicoterapeuta, ha un dottorato in Psicologia e Neuroscienze sociali alla Sapienza e una visiting scholarship alla Boston University dove ha svolto uno studio sperimentale sulla Loving Kindness Meditation con pazienti depressi. Dopo più di 12 anni di collaborazione e formazione continua con Paul Gilbert (creatore della CFT), ha fondato la Compassionate Mind Italia, l’unica associazione italiana riconosciuta dalla fondazione inglese (Compassionate Mind UK) per la diffusione, ricerca e formazione nella Compassion Focused Therapy (CFT). Niki si occupa di training e di supervisioni di CFT sia in contesti Italiani che internazionali (Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Belgio, Slovacchia), ha tradotto e curato il volume di Paul Gilbert “Terapia Focalizzata sulla Compassione, caratteristiche distintive”. Ha pubblicato numerosi articoli e capitoli in ambito internazionale ed è co-autrice del primo manuale di CFT ufficiale, insieme a James Kirby e Beatrice Baldi. Si occupa da anni di ricerca sulla relazione fra compassion e tematiche queer.
Per le pubblicazioni si può dare un’occhiata qui: https://scholar.google.it/citations?user=8bNSWREAAAAJ&hl=en
Francesco Ciuti
Francesco Ciuti, psicologo e psicoterapeuta, transfemminista intersezionale e poly-friendly. Terapeuta EMDR Practitioner e certificato in Compassion Focused Therapy (CFT). Dal 2004 conduce corsi di formazione per adulti e adolescenti su educazione affettiva e sessuale, prevenzione al bullismo omotransfobico e contrasto alle discriminazioni legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale. Collabora con diverse associazioni come formatore e clinico su tematiche LGBTQIA+.
Dopo la specializzazione in terapia psicodinamica con la Procedura Immaginativa (Milano), ha collaborato con il CPS dell’Ospedale San Paolo di Milano e si è occupato di assistenza psicologica domiciliare per minori, persone con disabilità e soggetti con disturbi psicotici e dello spettro schizofrenico. La sua esperienza include anche l’attività di formazione e clinica presso la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Torino e nell’equipe per le cure palliative e la terapia del dolore per pazienti terminali e le loro famiglie presso l’Hospice del “Nomentana Hospital” di Roma.