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La Compassion Focused Therapy nei disturbi di personalità – Ritiro esperienziale

La Compassion Focused Therapy nei disturbi di personalità – Ritiro esperienziale

Tutti i moderni approcci alla psicoterapia evidenziano l’importanza di tecniche esperienziali nel lavoro con i disturbi di personalità. Il terapeuta invita non “a parlare” delle cose, quanto piuttosto a “sperimentarle”.

 

Uno degli approcci che sin dalla sua prima formulazione ha proposto un modello coerente con questa prospettiva esperienziale è la Compassion Focused Therapy (CFT) sviluppata da Paul Gilbert (Gilbert, 2020). La CFT è infatti un forma integrativa di psicoterapia che si basa su una prospettiva evoluzionistica e “incarnata” alla comprensione e al trattamento della sofferenza umana.

 

Nella CFT il cambiamento viene perseguito tramite l’attivazione e l’allenamento di un sistema motivazionale innato (compassione) evolutosi a partire dall’accudimento e da capacità squisitamente umane come ad esempio la mentalizzazione. Piuttosto che perseguire semplicemente un cambiamento “cognitivo” dei contenuti del nostro pensiero, il terapeuta CFT persegue un atteggiamento esperienziale diverso  nei confronti di se stessi e degli altri.

 

Un simile approccio fortemente esperienziale risulta particolarmente utile nei disturbi di personalità che sono infatti caratterizzati da strategie rigide e inflessibili nel relazionarsi a se stessi e agli altri. La CFT offre un insieme variegato di tecniche corporee, immaginative e teatrali (alcune originali, altre mutuate da tradizioni diverse) in cui si persegue sempre quella forma specifica di allenamento alla compassione. Sempre ricordandosi che come tutti i “muscoli” a anche quello della compassione richiede un training adeguato e ripetuto.

 

Negli ultimi anni sono stati condotti alcuni studi in cui si è cercato di applicare la CFT ai disturbi di personalità. Kate Lucre (Lucre & Corten, 2012) ha ad esempio testato il format di gruppo standard (Compassionate Mind Training) come intervento “aperto” per il disturbo borderline di personalità e poi per i disturbi di personalità in genere. Alcuni autori hanno poi indagato gli effetti della CFT individuale su tratti di personalità anche gravi come la psicopatia (da Silva et al., 2019). Infine, alla luce dell’indicazione di Gilbert ad utilizzare la CFT come un modo di orientare anche altri interventi alla compasssione, si sono testati dei protocolli integrati per il trattamento dei tratti perfezionistici (Cheli, Cavalletti, Flett, Hewitt, 2022) e dei tratti schizotipici, paranoidei e schizoidi (Cheli, 2022; Cheli et al., 2023).

Orario & Sede

Dal 18 maggio (alle ore 10.00) al 19 maggio (alle ore 15.30) (residenziale)

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