Compassion Focused Queerness
Un approccio evoluzionistico e bio-psico-sociale
Perché è importante parlare di salute mentale nelle persone queer?
Le persone queer possono manifestare un alto livello di sofferenza emotiva a causa di diversi fattori quali minority stress, stigma reale o percepito, vergogna, discriminazione, isolamento sociale, emarginazione. Fattori questi che generano vissuti di minaccia e mancanza di sicurezza, con conseguente maggiore rischio di manifestare dipendenze, comportamenti a rischio, pensieri suicidari e precoce mortalità. Negli ultimi anni, la scienza ha iniziato a proporre soluzioni per affrontare questi problemi; un approccio che si è rivelato utile è la Compassion Focused Therapy (CFT) applicata alla realtà queer. Questo approccio promuove una visione evoluzionistica dell’essere umano e considera l’identità sessuale non solo come un prodotto biologico, ma anche come il risultato di variabili psicologiche e sociali.
Come si inquadra l'identità sessuale in un approccio evoluzionistico?
Mentre il sesso è una caratteristica biologica condivisa da tutti i mammiferi, l’identità sessuale è un concetto esclusivo degli esseri umani, che va oltre la semplice distinzione fisica tra maschio e femmina; l’identità sessuale si sviluppa attraverso una combinazione complessa di fattori biologici, psicologici e sociali, che la rendono un aspetto profondamente personale e soggettivo dell’esperienza umana. A differenza degli altri mammiferi, gli esseri umani possiedono una capacità avanzata di riflessione e autocoscienza, che consente loro di esplorare e definire la propria identità sessuale in modi che trascendono la pura biologia.
L’identità sessuale coinvolge non solo il modo in cui percepiamo noi stessə, ma anche come ci rapportiamo allə altrə persone e come ci integriamo nella società. È influenzata dalle norme culturali, dalle aspettative sociali e dalle esperienze individuali, ed è in continua evoluzione durante tutto l’arco della vita. Questa complessità è ciò che rende l’identità sessuale unica negli esseri umani, permettendo una varietà di espressioni e di esperienze che non ha paralleli nel mondo animale.
In sostanza, mentre tutti i mammiferi condividono le basi biologiche del sesso, solo gli esseri umani possiedono la capacità di sviluppare un’identità sessuale, che riflette la loro natura profondamente sociale e autoconsapevole. Gli esseri umani hanno la capacità di riflettere su se stessi, anticipare ciò che gli altri pensano e si aspettano da loro e valutarsi in relazione a quanto si sentono conformi alle norme della società. E spesso questa autoconsapevolezza porta all’autocritica quando percepiamo di non essere all’altezza di tali aspettative.
Quali sono le cause della sofferenza nelle persone queer dalla prospettiva della Compassion Focused Queerness?
La sofferenza delle persone queer può essere compresa, nell’ambito della Compassion-Focused Therapy (CFT), come il risultato di una disregolazione di tre sistemi motivazionali di base che regolano il comportamento umano: il sistema della minaccia, il sistema di ricerca di risorse e attività, e il sistema calmante. Questi sistemi lavorano insieme per aiutare gli individui a navigare nel mondo, ma quando sono sbilanciati, possono portare a notevoli difficoltà emotive e psicologiche.
Sistema della minaccia
Progettato per rilevare pericoli e proteggere l'individuo da potenziali danni. Nelle persone queer, il sistema della minaccia può essere costantemente iperattivato a causa di esperienze di discriminazione, stigma sociale, paura del rifiuto e violenza. Questo stato di allerta continua può generare ansia, stress cronico e un senso di vulnerabilità costante. La percezione di essere in pericolo, sia fisico che emotivo, può impedire alla persona di sentirsi sicura e di sviluppare relazioni autentiche e significative.
Il sistema di ricerca di risorse e attività
Motiva a esplorare, apprendere e ottenere risorse per la sopravvivenza. Nelle persone queer, questo sistema può iperattivarsi spesso in risposta e compensazione dell’attivazione dello stato di minaccia, portando spesso a una costante ricerca di stimoli, nuove esperienze e successi, con il rischio di sviluppare eccessivo focus sulla performance (lavorativa, sociale, sessuale ecc.). Questa iperattivazione può spostare l'attenzione verso l'esterno, trascurando il benessere interiore e la riflessione personale.
Sistema calmante
Fondamentale per la regolazione emotiva e il recupero dallo stress, permettendo all'individuo di sentirsi al sicuro e in pace. Tuttavia, nelle persone queer, questo sistema può essere ipoattivato, spesso a causa della mancanza di un ambiente fisicamente e psicologicamente “sicuro”, rendendo difficile trovare momenti di tranquillità e ristoro. Quando il sistema calmante è sottosviluppato o inefficace, l'individuo può rimanere bloccato in stati di ansia e agitazione senza mai riuscire a rilassarsi veramente, il che contribuisce ulteriormente alla sofferenza e alla disconnessione da se stessə e/o dal mondo esterno.
Questa disregolazione dei sistemi può creare un ciclo vizioso, in cui la minaccia e la ricerca di risorse sono costantemente sovraccaricate, mentre il sistema calmante rimane inattivo, lasciando la persona intrappolata in un perenne stato di tensione e insoddisfazione, che può sfociare in sofferenza psicologica più o meno invalidante.
Da cosa sono causate alcune delle più frequenti difficoltà psicologiche delle persone queer?
Le persone queer possono affrontare diverse problematiche psicologiche legate alle sfide che incontrano nelle società discriminanti e non inclusive. Queste problematiche si manifestano principalmente in varie aree, tra cui:
Sensazione di inadeguatezza e “dover fare di più”
La necessità di affermare il proprio valore in una società che spesso discrimina le identità queer può portare a un continuo confronto sociale e a sentimenti di inferiorità, alimentando ansia sociale e problemi di autostima. Questo a volte può essere compensato da una iper-performatività in varie aree (ad esempio, lo studio, il lavoro, l'aspetto fisico, ecc).
Mancanza di connessione al gruppo
Le persone queer possono sentirsi isolate sia dalla comunità etero-cis-normata che da quella queer, con consequente senso di solitudine e alienazione.
Iper-accudimento
Un eccessivo bisogno di approvazione può spingere le persone queer a mettere i bisogni degli altri al di sopra dei propri, causando esaurimento emotivo e relazioni sbilanciate.
Fatica a creare attaccamenti sicuri
Difficoltà nel creare legami affettivi sicuri con i partner possono derivare da esperienze di rifiuto e paura del giudizio, contribuendo a insicurezza e distacco emotivo.
Difficoltà legate alla sessualità
La difficoltà di affermare e accettare la propria sessualità in un contesto stigmatizzante può portare a ansia, depressione e isolamento, oltre che all’aumento di comportamenti potenzialmente a rischio.
Perché la Compassione è cruciale per le persone queer?
La compassione è cruciale per le persone queer perché favorisce la sensazione di un’umanità condivisa, essenziale per affrontare il dolore in modo costruttivo. Senza questa connessione, il dolore può trasformarsi in pena di sé, vergogna o isolamento, invece di accendere il desiderio di alleviarlo. La compassione, come motivazione d’aiuto evoluta, promuove un atteggiamento di cura verso se stessi e gli altri, migliorando la regolazione emotiva e incoraggiando un aiuto incondizionato anziché critico verso le parti sofferenti. Essa ci ricorda che la sofferenza non è una colpa personale, ma parte della condizione umana che merita attenzione e gentilezza. Questo approccio migliora la qualità della vita delle persone queer, aiutandole a gestire le emozioni e a relazionarsi in modo più sano con sé stesse e gli altri. L’allenamento alla compassione accresce la consapevolezza interiore, potenziando la capacità di affrontare le discriminazioni sociali in modo costruttivo.
Come influiscono i Tre Flussi della Compassione nella vita delle persone queer?
Compassione per sé
La difficoltà nello sviluppare compassione verso sé stessi può manifestarsi in forme di omo-lesbo-bi-transfobia interiorizzata, autocritica e tendenza al perfezionismo. Questi elementi possono alimentare un ciclo di sofferenza auto-perpetuante, in cui la persona continua a punirsi e giudicarsi, incapace di accettare e comprendere le proprie vulnerabilità.
Compassione per gli altri
Nelle relazioni interpersonali, la mancanza di empatia e comprensione verso gli altri può essere radicata in sentimenti di rabbia e risentimento diretti sia verso coloro che sono percepiti come fonte esterna di discriminazione sia verso i componenti interni alla stessa comunità queer a causa della omo-lesbo-bi-transfobia interiorizzata. Questo può portare a difficoltà nel costruire legami significativi e a una visione distorta delle intenzioni altrui, impedendo relazioni autentiche e di supporto.
Compassione dagli altri
La difficoltà nel mostrarsi vulnerabili e nell'accettare aiuto dagli altri può derivare da esperienze di rifiuto, stigmatizzazione o discriminazione. Queste esperienze possono indurre una forte diffidenza e un senso di isolamento, limitando la capacità di ricevere supporto e amore. Di conseguenza, la persona può sentirsi intrappolata in un circolo vizioso, dove la mancanza di connessione con gli altri aggrava ulteriormente il proprio senso di solitudine e inadeguatezza.
Allenare la compassione in tutti e tre i flussi permette alla persona queer non solo di connettersi con maggiore compassione a sé stessa, ma anche di vedere gli altri con livelli più alti di empatia e di sviluppare una più elevata capacità di mentalizzazione delle difficoltà che si trova ad affrontare. Questo potrebbe promuovere relazioni migliori sia con la propria famiglia che con il gruppo dei pari. Inoltre, la capacità di regolare le proprie emozioni aiuta a ridurre il ricorso a comportamenti impulsivi, tra cui l’uso di sostanze e/o comportamenti a rischio.
In che modo la Compassion Focused Queerness può essere utile per pazienti e terapeutə?
Benefici per le persone queer
L'approccio della Compassion Focused Queerness fornisce strumenti essenziali per le persone queer (incluse quelle transgender, gender non-conforming, gender fluid, bigender, agender e non-binarie) per comprendere meglio sé stesse e la propria identità. Questo metodo aiuta a sviluppare compassione verso sé stessə, promuovendo l'accettazione personale e la riduzione dell'autocritica. Inoltre, favorisce lo sviluppo di una compassione autentica verso le altre persone, migliorando le relazioni interpersonali e costruendo una comunità in grado di fornire cura, sostegno e comprensione.
Supporto per lə terapeutə
Per lə terapeutə, la Compassion Focused Queerness offre un framework strutturato e mirato per comprendere e affrontare le specifiche difficoltà legate alle identità queer. Questo approccio consente allə terapeutə di supportare efficacemente lə loro pazienti, aiutandolə a superare le sfide psicologiche e sociali che possono derivare dall'esplorazione e dall'affermazione della propria identità, e promuovendo un percorso di crescita e benessere personale.
Quali sono i filoni principali della Compassion Focused Queerness?
Questo approccio si divide in due filoni principali:
Prevenzione (rivolta a pazienti e comunità)
il Compassionate Mind Training è un percorso aperto a tuttə finalizzato allo sviluppo delle risorse personali attraverso la comprensione di come è fatta la nostra mente, come interagisce con il nostro corpo e come la compassione possa equilibrare questa relazione. L'obiettivo è aiutare le persone queer a comprendere meglio il funzionamento del cervello e le sue interazioni con la società e il corpo, riducendo la sensazione di essere in balia delle proprie emozioni e migliorando la capacità di regolare le reazioni emotive. Eventi come ritiri e workshop formativi offrono opportunità per praticare tecniche di compassione e rafforzare il benessere mentale, creando spazi sicuri per l'autoconsapevolezza e il supporto reciproco.
Terapia (rivolta a terapeutə e istituzioni)
Elaborazione dei traumi e intervento sociale: Questo filone si concentra sul trattamento dei traumi passati e recenti e sul promuovere interventi sociali mirati in istituzioni come scuole e comunità. Attraverso momenti di formazione per terapeutə e interventi educativi, l'approccio mira a creare ambienti più aperti e compassionevoli, dove le persone queer possono sentirsi comprese e supportate. Eventi come corsi di formazione per professionisti e campagne di sensibilizzazione sociale sono essenziali per diffondere pratiche compassionevoli e migliorare l'accoglienza delle diversità nelle istituzioni e nella comunità.
Quali sono i prossimi passi per diffondere la Compassion Focused Queerness?
Per diffondere questo approccio, è cruciale parlare direttamente alle e con le persone queer attraverso webinar, eventi e risorse online. Coinvolgere associazioni, attivistə, espertə e terapeutə nel dialogo può aiutare a costruire una rete di supporto e a promuovere la prevenzione e la terapia basate sulla compassione.
La Compassion Focused Queerness rappresenta un approccio innovativo per affrontare le sfide che le persone queer vivono quotidianamente. La chiave è la comprensione profonda dei meccanismi evoluzionistici, psicologici e sociali che influenzano l’identità sessuale e la sofferenza associata al vivere in ambienti sociali non accoglienti. Integrando la compassione nei tre flussi – verso sé stessi, verso gli altri e ricevendo compassione dagli altri – possiamo aiutare le persone queer a vivere una vita più soddisfacente e meno influenzata dalle discriminazioni sociali.
Trainer
Niki Petrocchi
Niki Petrocchi, psicologə e psicoterapeuta formatə all’APC-SPC, ha un dottorato in Psicologia e Neuroscienze sociali alla Sapienza e una visiting scholarship alla Boston University dove ha svolto uno studio sperimentale sulla Loving Kindness Meditation con pazienti depressi.
Dopo più di 8 anni di collaborazione e formazione continua con Paul Gilbert (creatore della CFT), ha fondato la Compassionate Mind Italia, l’unica associazione italiana riconosciuta dalla fondazione inglese (Compassionate Mind UK) per la diffusione, ricerca e formazione nella Compassion Focused Therapy (CFT). Niki si occupa di training e di supervisioni di CFT sia in contesti Italiani che internazionali (Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Belgio, Slovacchia), ha tradotto e curato il volume di Paul Gilbert “Terapia Focalizzata sulla Compassione, caratteristiche distintive”, edito dalla Franco Angeli; collabora con Paul Gilbert nella conduzione di corsi di formazione in Italia e Inghilterra e in numerosi progetti di ricerca che indagano la variabilità inter-battito (HRV) come indice fisiologico dell’attivazione della compassione.
Ha pubblicato numerosi articoli e capitoli in ambito internazionale ed è autrice, insieme a James Kirby e Beatrice Baldi, del primo manuale di CFT di gruppo ufficiale di 12 moduli in uscita a febbraio 2024.
Francesco Ciuti
Psicologo, psicoterapeuta, terapeuta EMDR.
Specializzato in terapia ad orientamento psicodinamico con la Procedura Immaginativa (Milano).
Ha collaborato con il CPS (Centro Psico Sociale) dell’Ospedale San Paolo (Milano).
Si è occupato di assistenza psicologica domiciliare con minori, portatori di handicap e soggetti con disturbi psicotici e dello spettro schizofrenico.
Ha svolto l’attività di formatore e di clinico presso la LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) di Torino e ha fatto parte dell’equipe di cure palliative e terapia del dolore per i malati terminali e i loro familiari presso l’Hospice del “Nomentana Hospital” di Roma.
È terapeuta EMDR Practitioner e certificato in Compassion Focused Therapy.
Dal 2004 tiene corsi di formazione rivolti ad adulti e ragazzi sui temi dell’educazione affettiva e sessuale, prevenzione al bullismo e lotta alle discriminazioni legate all’identità e all’orientamento sessuale.
Collabora con diverse associazioni come formatore e clinico sulle tematiche LGBTQAI+.